Circa 130 le etichette di Gin presenti nella bottigliera di Santo. Dieci a rotazione ogni mese oltre quelli in lista che spaziano dagli italiani, agli europei e a quelli oltre oceano.

Tra le rarità è  il gin proveniente dal Giappone il Ki.No.Bi con foglie d’oro. Viene utilizzata come base un distillato di riso e un’esclusiva selezione di botaniche: yuzu giallo, cipresso giapponese, foglie di shiso rosso, bamboo, tè gyrokuro dalla regione di Uji e bacche di pepe giapponese. L’acqua Fushimi, conosciuta per la sua purezza, viene poi utilizzata per tagliare il distillato.

Dalla Francia e precisamente da Cognac arriva il Lord of Barbès, molto profumato ed elegante.

Torniamo in Italia con il Gin Crudo, dal latino “crudus” non lavorato, grezzo, ma il suo significato si ispira anche a “crudele”, quindi con carattere, schietto e forte.